Festa delle guide

La guida alpina è (dovrebbe essere?) anzitutto un mediatore culturale, l’interprete di un mondo naturale incerto e variabile come quello delle alte montagne.

Ancor prima che un esperto di tecniche e materiali funzionali alla scalata, la guida è un conoscitore dei luoghi alti.

Può essere un atleta ammirevole, ma è soprattutto un educatore, intenditore di cose elementari per la vita e del rapporto con la Terra.

Ancora credo che i rapporti umani, la ricerca dell’equilibro del corpo e della mente siano le fondamenta della professione.

A fronte di mille spunti evocativi ben più calzanti, da presentare con orgoglio, la scelta di mettere una teleferica umana per illustrare la locandina della “festa delle guide” della Lombardia colpisce per il suo messaggio banalizzante, da giostrai.

Così non trovo nulla da festeggiare.

Un Commento a “Festa delle guide”

  1. Fabio Palazzo ha detto:

    Caro Michele non posso che condividere completamente. Tuttavia ci sfugge un dettaglio: il reale interesse delle Guide Alpine ad intendersi e ritenersi mediatori di cultura e quindi ad essere depositari (non esclusivi, beninteso) di una cultura che valga la pena di essere comunicata, divulgata e condivisa. Se tra le decine di opzioni fotografiche e grafiche possibili si sceglie questa immagine e questo messaggio (attenzione: all’interno dell’incipit: “…la lunga estate…” come se questa stagione così caratteristica, impegnativa ed anche identificativa per la vita della Guida fosse unicamente rappresentata dal divertimento di un bimbo lungo il cavo).
    Certo le montagne sono sullo sfondo ma non è dato di sapere se quel bimbo ed i suoi congiunti abbiano considerato altri contenuti della montagna.
    Cosicché sembra evidente che il messaggio si riferisca ad un certo tipo di fruizione e di visione che – pur senza massimalismi- a suon di panchine giganti e cavi tesati sembra l’unica che alla “nostra comunità professionale” interessi rendere pubblica.
    Ovviamente, nonostante la gravità del segnale che -sai bene- non verrà colta ed anzi sarà derisa, sappiamo che all’interno del variopinto caravanserraglio delle Guide Alpine ci sono diverse intellighenzie che troveranno sconveniente osare una qualunque critica. Nel frattempo altri soggetti, tra i più disparati e politicamente rappresentati; si appropriano del ruolo di veri cultori, censori e cantori della montagna.

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