Scialpinismo e sorprese: polvere, Tribulàun, Dolomieu

Far la guida a chilometro zero è ciò che prediligo e che pratico abitualmente, con qualche eccezione, solo con fidati compagni, felici di condividere un’ispirazione e uno spazio da esplorare. Poi ci si  lascia condurre dalla curiosità, dall’interpretazione dei versanti, sino a comporre escursioni inaspettate.

E’ il caso della bella uscita alla ricerca della neve tra le Retiche orientali, su una cima luminosa, la Wetterspitze e una discesa polverosa sotto lo sguardo di un gigantesco totem di pietra: il Tribulàun.

Proprio ai piedi di questa grande piramide di dolomia, nel 1790 il giovane Déodat Dolomieu raccolse alcuni campioni che rassomigliavano al calcare ma, al contatto con l’acido cloridrico non producevano la stessa reazione. Le successive analisi condotte da Nicolas de Sassure (figlio del celebre primo salitore del Monte Bianco) confermarono essere un minerale nuovo rispetto alla comune calcite, cui venne dato il nome di dolomia, in onore del giovane Déodat.

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