Assurdità dello sci

“Perchè sicuramento lo sci, con la frenesia di andare in montagna nei mesi meno adatti, con le spese pazze, i capricci della moda, gli abiti ridicoli, i virtuosismi, le infatuazioni , le stoltezze, le gambe rotte e altri guai, è una forma di pazzia che nell’Ottocento sarebbe riuscita incomprensibile. Quando siamo lassù, il cervello autonomamente si riduce alle dimensioni di quello di un grillo o maggiolino……Eppure come è bello. Questa immensa stupidaggine è in fondo una delle poche cose buone che l’umanità moderna abbia inventato. Personalmente non conosco immagine più perfetta, ingenua e spensierata di felicità – la felicità consentita sulla terra – che un mattino di sole limpido, quando si è giunti in cima e ci si affaccia sull’orlo della pista e si vedono risplendere le grandi montagne fino ai lontanissimi orizzonti, e gli altri sono già scomparsi laggiù in fondo come bolidi, lasciando indietro piccole scie d’argento, e intorno c’è la pace, e ci si sente gli sci ben sicuri ai piedi, e si sta per lanciarsi in basso: quell’impazienza, quell’insensato appagamento, quel non pensare a nulla, quel sentirsi cos’ bene, quell’illusione, ahimè, di giovinezza; anche se dura un breve istante.” Da un’articolo di Dino Buzzati

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