Ogni cosa arriva mentre si sale, nulla è predeterminato. Ci sorprendono i primi raggi che illuminano il pilastro arancione sommitale, la diversa temperatura degli appigli a cavallo dello spigolo, il granito perfetto della “schiena di mulo”, le piccole protuberanze di anfibolite lungo il “diedro nero”.
Al termine delle difficoltà, raggiunta la Punta Angela, non terminano le sorprese. Forse il bello inizia proprio da qui.