Una prima lunghezza ci porta ad un punto morto.
Attrezziamo la doppia su uno spuntone, scendiamo.
Le corde si incastrano. Le risaliamo nel vuoto, per sbrogliare l’incastro.
Riattacchiamo più a destra, per una placchetta e strapiombo, non facili da proteggere.
Il temporale si avvicina. Obliquiamo per rocce magnifiche e mughi verso il canale di discesa.
Una catasta di blocchi crea un foro curioso nella cresta rocciosa.
Nessuna vetta, ma gli imprevisti e le nuvole conserveranno il ricordo di questa giornata, forse ancor più di una cima radiosa e scontata.